LA STORIA DELLA MORETTI

 

La prima motocicletta Moretti (1926) Moto da competizione da 125 cc

La Moretti viene fondata a Torino da Giovanni Moretti nel 1925 e l'anno seguente inizia la produzione di motocarri e motocicli, sia da turismo sia da competizione.

La prima auto Moretti (1928)

La prima vettura - una 500 cc a tre posti con motore bicilindrico - è costruita nel 1928 ma si tratta di poco più di un prototipo.
La produzione di autovetture inizierà subito dopo la seconda guerra mondiale.




 

Negli anni della guerra Moretti realizza un autocarro a propulsione elettrica e, con la stessa motorizzazione, una "Elettrovettura" a sette posti.




Lo stemma degli anni 50 Giovanni Moretti sulla Cita (1947)

Nel 1945 viene presentata la Cita, una due posti con motore anteriore da 350 cc, in versione berlina e cabriolet. Seguiranno le versioni 600 e 750.




Moretti spider 2+2 600 cc (1951) Moretti Barchetta 750 cc

Negli anni 50 la Moretti produce la 750 in versione Berlina, Cabriolet, Barchetta e fa debuttare la 1200, nelle versioni Berlina e Gran Sport.
Notevole è l'attività sportiva: nel rallye Algeri-Città del Capo le 750 conquistano le prime due posizioni di categoria. Vetture Moretti ben figurano anche nella 1000 Miglia e in varie gare in circuito, per arrivare infine a partecipare anche alla gloriosa "24 ore di Le Mans".

Alla fine degli anni 50, a causa dei sempre più elevati costi di produzione di questi veicoli rispetto alla produzione industriale in grande serie, Moretti deve sospendere la produzione di vetture complete per trasformarsi in carrozziere: la maggior parte delle fuoriserie realizzate da questo momento in poi trarranno origine da telai e parti meccaniche Fiat.




Moretti 2300 cabriolet (1963)

Moretti 850 sportiva 2 posti (1965)

Moretti 125 coupé (1968)

Moretti 128 coupé (1969)

Negli anni sessanta, in questa nuova veste di carrozzeria indipendente, la Moretti sforna un gran numero di modelli e allestimenti quasi esclusivamente su base FIAT (grazie anche all'amicizia che legava Giovanni Moretti e Gianni Agnelli)
Tutte le Moretti del periodo sono contraddistinte da un ottimo livello di finitura e assemblaggio, come solo la produzione artigianale può garantire.
Tra i designer che lavorarono per la Moretti spicca la figura di Giovanni Michelotti, che disegna vari modelli.

In questi anni nascono la Moretti 2200 coupé (1960), la 1100 coupé (1961), la 1100 spider (1961), la 2300 cabriolet (1963), la 600 spider (1963), la 850 sportiva (1965), le coupé 124, 127 e 132 (1967-'69) e le 128 coupé e roadster (1969)
Anche l'attività sportiva continua, con le monoposto della formula Junior

Nel 1964 la Moretti ha 145 dipendenti e i suoi stabilimenti occupano un'area di circa 9.000 m², mentre la produzione annuale è nell'ordine delle 1.500 unità.
Nel '67 la produzione sale a 2.600, nel '73 arriva a 3.300, ma l'anno seguente inizia una grossa crisi delle vendite: fabbricare "fuori serie" in piccoli quantitativi è diventato troppo costoso e la Moretti deve ripiegare nell'elaborazione di modelli Fiat di grande produzione





Moretti 126 Minimaxi (1977)

A partire dalla metà degli anni 70 la Moretti è costretta a ridurre decisamente la sua gamma di autovetture che, con l'uscita di produzione delle raffinate 128 coupé e roadster, si riduce in pratica alle sole 126 Minimaxi e 127 Midimaxi, oltre a qualche rara Sporting 4X4.

Negli anni 80 la Moretti, per sopravvivere, continua questa politica di ricerca di nicchie di mercato lasciate scoperte dalla Fiat: 127 Vip, Ritmo Gold, Midimaxi III, Panda Rock, Uno Folk... la rete di vendita viene pian piano abbandonata e le poche auto vendute sono distribuite direttamente da alcuni concessionari Fiat. Nel 1989 viene presentata la Ital Uno Turbo, di cui qualche esemplare è esportato anche negli USA, dopo di che gli eredi di Giovanni Moretti si arrendono e la produzione si arresta.

Dopo 65 anni la Moretti esce di scena come costruttore di auto, ma rimangono a ricordare un glorioso passato le numerose auto gelosamente custodite dai tanti amatori sparsi per tuttto il mondo. Alcuni modelli raggiungono già quotazioni notevoli (una 750 Gran Sport del '53 è stata venduta a oltre 200.000 dollari), altri raggiungeranno quotazioni più alte in futuro, altri ancora manterranno un valore più che altro affettivo: tutte le Moretti ancora esistenti, però, contribuiscono a testimoniare una storia - fatta di passione, gusto per il bello e volontà di distinguersi - che, purtroppo, è da considerare probabilmente irripetibile in futuro.